La rassegna propone una carrellata di film per farci ritornare al 1973 proseguendo la ricognizione sul cinema italiano anno per anno che l’Archivio Nazionale cinematografico della Resistenza con il Museo Nazionale del Cinema da tanti anni persegue. In questa selezione, Amarcord di Federico Fellini, il film della rievocazione nostalgica di una giovinezza perduta e di un mondo mitico; La proprietà non è più un furto di Elio Petri che ci fa piombare in una realtà cupa e grottesca, che ben si accorda al clima del 1973; Un Amleto di meno di Carmelo Bene prosegue nella sua azione rabbiosamente dissacrante, smontando e rimontando i grandi classici; con stupore poi troviamo Le cinque giornate, un film storico del tutto anomalo nella filmografia di Dario Argento; Giordano Bruno di Giuliano Montaldo è un buon esempio di cinema civile; infine La circostanza, un film di Ermanno Olmi, poco apprezzato all’epoca ma che merita di essere rivalutato per la sua descrizione profonda di una famiglia borghese destinata a essere trascinata alla deriva.
Programma delle proiezioni
Mercoledì 6 dicembre ore 20.45. La proprietà non è più un furto di Elio Petri, introdotto da Matteo Pollone (Italia 1973, 125’, DCP, col.).
Total è un giovane impiegato che odia il denaro e soprattutto chi, avendolo, lo considera la cosa più importante della vita, come il tronfio e ricchissimo commerciante di salumi del paese, che Total perseguita in tutti i modi, derubandolo e facendogli dispetti di ogni genere. Il commerciante dopo aver cercato di farlo venire a miti consigli con le buone decide di eliminarlo strangolandolo.
Venerdì 8 dicembre ore 20.45. Amarcord di Federico Fellini (Italia/Francia 1973, 127’, DCP, col.).
Il regista ricorda gli anni della sua infanzia, gli anni Trenta, al suo paese. I miti, i valori, il quotidiano di quel tempo: le parate fasciste, la scuola (con l’insegnante prosperosa che stuzzica i primi pensieri), la ragazza “che va con tutti”, la prostituta sentimentale, la visita dell’emiro dalle cento mogli, la Mille Miglia, il papà antifascista che si fa riempire d’olio di ricino, il paese intero che in mare, sotto la luna, attende il passaggio del transatlantico Rex.
Domenica 10 dicembre ore 16.00. Un Amleto di meno di Carmelo Bene (Italia 1973, 70’, 35mm, col.).
Ultimo film di Bene (sia come regista che come attore), che trae spunto dal testo di Jaques Laforgue Amleto ovvero le conseguenze della pietà filiale. Gli elementi shakespeariani vengono stravolti col tipico gusto provocatorio. Claudio uccide il re suo fratello e diviene amante della vedova. Il “re nero” non vuole vendetta, bensì mettere in scena una commedia a Parigi. Orazio racconta ad Amleto di aver visto il fantasma del re assassinato e Amleto gli raccomanda di tacere. All’incoronazione, Claudio prega Amleto di restare e gli promette di sostenere le sue imprese teatrali.
Lunedì 11 dicembre ore 15.30. Le cinque giornate di Dario Argento (Italia 1973, 122’, HD, col.).
Durante le cinque giornate di Milano, nel marzo 1848, il delinquentello Cainazzo e il panettiere romano Romolo sono coinvolti nei moti antiaustriaci del Risorgimento. Dopo aver partecipato all’erezione di una barricata fatta con i mobili appartenenti ad una contessa ninfomane, scelgono di arruolarsi nelle schiere di un ambiguo barone. Entrambi assistono stupiti ad una realtà in preda al panico, si perdono ognuno per la propria strada, fino al momento in cui Cainazzo viene catturato dagli austriaci e processato dal suo vecchio capobanda.
Martedì 12 dicembre ore 18.00. Giordano Bruno di Giuliano Montaldo (Italia/Francia 1973, 123’, 35mm, col.).
A Venezia Giordano Bruno (1548-1600) coglie l’occasione di una processione commemorativa della vittoria di Lepanto per condannare una religione che fa uso della violenza. Fra amici e poi con l’amante, espone le sue idee filosofiche nutrite di panteismo e il suo concetto di una duplice religione: una fatta per il popolo, l’altra che è liberazione e superamento, riservata a uomini superiori. Con Gian Maria Volonté.
Mercoledì 13 dicembre ore 20.45. La circostanza di Ermanno Olmi, introdotto da Silvio Alovisio (Italia 1973, 96’, video, col.).
La vita arida e disgregata di una famiglia-tipo dell’alta borghesia milanese, tra solitudini individuali e disorientamento sociale, in un momento di crisi generale della società. Un giorno la madre soccorre un ragazzo rimasto ferito in un incidente stradale e gli si affeziona, per lei sembra cominciare una nuova vita, ma tutto finisce con l’estate.
Tutte le proiezioni si terranno al Cinema Massimo (Via Verdi 18, Torino).