Bella ciao un pezzo di storia della musica italiana rimasto volutamente lontano dalle classifiche e dai circuiti ufficiali, ma fondamentale per la costruzione della nostra identità nazionale e politica.
Bella ciao è una e trina. Nell’immaginario collettivo, è il brano simbolo della Resistenza partigiana. È però anche anche il nome di uno spettacolo di «canzoni popolari italiane» che tanto fece scalpore al Festival dei Due Mondi di Spoleto del 1964, e del 33 giri a firma del Nuovo Canzoniere Italiano che quello spettacolo fissò su disco, entrambi con un ruolo cruciale nella diffusione della canzone – insieme ad altre decine versioni pubblicata su disco proprio a partire dagli anni sessanta.
A partire dal libro Bella ciao. Una canzone, uno spettacolo, un disco (il Saggiatore 2024) il musicologo Jacopo Tomatis racconta le vicende intorno a Bella ciao e ne ricostruisce la fortuna, dalle prime apparizioni durante la Seconda guerra mondiale alla prima versione registrata, quella di Yves Montand, fino al successo discografico e alla sua trasformazione in simbolo dell’incontro fra politica e musica.
L’autore dialogherà con Alessandro Besselva Averame (caporedattore di Rumore).
In collaborazione con il Comitato Resistenza del Consiglio Regionale del Piemonte e il Comune di Torino.
Qui il programma con tutti gli eventi per il 25 aprile.