Un’imbarcazione riccamente decorata proveniente dall’isola di Luf, nel Mare del Sud, è simbolo dell’oscura eredità del colonialismo tedesco. Costruita alla fine degli anni ’90 dell’Ottocento dalla popolazione locale, la Luf-Boot entrò in possesso dell’agente commerciale tedesco Max Thiel nel 1903 e dall’autunno 2021 è esposta all’Humboldt Forum di Berlino. Muovendo dal testo teatrale che il drammaturgo tedesco Volker Braun scrive ispirandosi a questa vicenda, lo spettacolo propone la scomposizione e ricomposizione di un poema che esplora diversi linguaggi e più lingue, per indagare la storia sommersa di popoli scomparsi.
Ma la rappresentazione supera i confini dell’Ottocento tedesco per interrogare il nostro presente. Il racconto si sviluppa infatti attraverso canti, musiche diverse e voci multiple: indigeni, coloni, autorità poetiche e fonti d’epoca, fino a giungere alla nostra contemporaneità. Una storia di inquietante attualità, che non potrà non riverberarsi su quanto accade in Palestina, dove assistiamo ai tremendi ed efferati colpi di coda della mentalità e della violenza coloniali.
Lettura scenica del testo Passione coloniale di Volker Braun (Del Vecchio, 2025). Di e con Alexine Dayné, da un’idea di Lino Tortone.
Introduce Anna Chiarloni.
A cura di Unione culturale, in collaborazione con Fondazione Sapegno.
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