Lunedì 10 aprile, ore 18.00, viene inaugurata in Sala Voltoni la mostra di Claudia De Luca, a cura di Elisabetta Mero, Il giorno dopo la Rivoluzione, visitabile fino al 10 maggio 2023.
La mostra prende spunto dalla frase di F. Engels: “Coloro che si sono vantati di aver fatto una rivoluzione hanno sempre visto, il giorno dopo, che non sapevano quel che facevano, che la rivoluzione che avevano fatto non assomigliava per nulla a quella che avrebbero voluto fare”. Questa riflessione è il punto di partenza del progetto di Claudia De Luca che in qualità di artista e docente di storia e filosofia, ha riflettuto sulla condizione di salute della parola politica. Parola che misura molto spesso la sua capacità di esistenza nel fallimento del suo potere rivoluzionario.
La mostra è visitabile con ingresso libero da lunedì a venerdì con orario 9.00-20.00 (via del Carmine 14, Sala Voltoni).
L’artista ha realizzato nove gruppi di opere che si riferiscono, ognuno, ad un singolo atto rivoluzionario. Ogni gruppo di opere fa infatti riferimento a una rivoluzione fallita, un momento della storia in cui tutto sarebbe stato possibile, ma che, “il giorno dopo”, si è spento in un magma indistinto e silenzioso. Le rivoluzioni fallite, però, nella loro caduta aprono comunque un orizzonte nuovo, perché è proprio dal fallimento che una diversa parola politica (e rivoluzionaria) può essere riscritta e praticata.
L’artista è stata supportata dall’Anonima impressori , studio grafico e stamperia artigianale di Bologna, per la realizzazione di didascalie/ manifesto che accompagnano le opere in mostra. Su ogni didascalia viene infatti descritta una rivoluzione e i font scelti sono gli stessi che andavano in uso in quel periodo storico.
L’artista ha lavorato sul concetto di “erosione” ed “esplosione” paragonando le rivoluzioni analizzate a delle valanghe che trascinano con sé (e provano a cancellare) tutte le vecchie strutture. Claudia De Luca utilizza i pigmenti per dare risalto all’eccezionalità dell’evento storico e l’uso abbondante del nero è lo sfondo da cui partono i tumulti e le insurrezioni improvvise. Il nero, è il contesto neutro, “il vecchio sistema” da rompere, ma soprattutto è il primo passo su cui l’artista irrompe e disegna una nuova narrazione politica, spesso estrema e radicale.
CLAUDIA DE LUCA è artista, docente di filosofia e storia. Abruzzese di origine, ha studiato presso l’Università di Lettere e Filosofia di Bologna e all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Dal 2012 accompagna l’attività dell’insegnamento alla pratica artistica esponendo in mostre e collaborando a progetti editoriali di arte e letteratura.