
Ottanta primavere sono passate dal 25 aprile 1945: quella memoria pulsa ancora, viva e necessaria, nelle strade che calpestiamo ogni giorno. Il silenzio si riempie di voci che attraversano il tempo, raccolte da una voce che le porta fino a noi. Dal Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino insieme alle melodie di Leone Sinigaglia emergono note mai sentite: giovani autori che compongono il presente guardando al passato, melodie nate dalla stessa terra dove ottant’anni fa risuonavano passi che fuggivano e porte che si aprivano. Il Polo del ‘900 custodisce quelle storie, che in questa serata diventano voci che scaldano ancora gli animi, semi che germogliano nella musica di oggi. Quando la parola incontra la musica, quando la memoria incontra la creazione, il tempo si piega su se stesso. E noi scopriamo che quella libertà per cui qualcuno è morto è la stessa per cui oggi viviamo. Non è nostalgia: è riconoscenza che si fa arte.
Programma:
Leone Sinigaglia (1868-1944)
“Danze Piemontesi” op. 31 (arr. E. Polo)
Antonio Molle, violino
Andrea Boella, pianoforte
Prima esecuzione assoluta delle composizioni:
Giordano Ricci (1971*)
“Oltre i confini”
direttore, Gioele Minati
Gaia Airola Sciot (2006*)
“Petali rossi”
Andrea Castagnoli (2002*)
“Impressioni”
Alessandro Artico (1996*)
“Aeroporto clandestino”
direttore, Giacomo Biagi
Riccardo Morabito (1998*)
“Elegia”
voce recitante, Marta Cellini
Marcello Licata (2003*)
“Aquile”
direttore, Francesco Raspaolo
Gloria Uberto, clarinetto
Lucrezia Uberto, violino
Davide Ciruolo, violoncello
Rachele Console, pianoforte
Lorenzo Abbona, percussioni
Testi e letture a cura del Polo del ‘900 e dell’ Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”
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