Il mistero dell’origine della coscienza
Con Francesca Garbarini, Università di Torino e Alberto Voltolini, Università di Torino
Nel 1998, il neuroscienziato Christof Koch scommise una cassa di vino con il filosofo David Chalmers che entro 25 anni si sarebbe scoperta nel cervello l’impronta neurale della coscienza umana. Nel 2023 i contendenti hanno proclamato Chalmers vincitore. Ciò significa che nessuno ha ancora trovato un “correlato neurale della coscienza”, ovvero una sorta di “firma” della coscienza nel cervello. Ma allora cosa vuol dire essere coscienti, consapevoli di sé, delle proprie esperienze e sensazioni?
Il dibattito filosofico sulla natura della coscienza è antico come il mondo, e negli ultimi decenni la scienza ha cercato di dirimere la questione utilizzando nuovi metodi di indagine. I dati più interessanti sembrano provenire dai casi limite, quelli in cui per qualche ragione la coscienza risulta alterata, come in certe malattie neurologiche o nel coma.
E l’intelligenza artificiale? Sarà un giorno cosciente? C’è chi sostiene che la coscienza sia un fenomeno emergente: e se è emerso una volta nella storia del mondo, non c’è ragione di principio per escludere che possa riemergere altrove in futuro.
L’ingresso è gratuito e libero sino a esaurimento posti.
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Per informazioni: Tel. 011 8394913 – WhatsApp 375 6266090 – gs@centroscienza.it
La conferenza si svolge in presenza e sarà disponibile online sul canale YouTube di GiovedìScienza a partire dalle ore 17:45 venerdì 14 marzo 2025.