La Fondazione Istituto piemontese A. Gramsci e l’Unione Culturale organizzano Leggerezza. Metafore di liberazione, secondo appuntamento del ciclo Spiriti del nostro tempo. A partire dalle Lezioni americane di Italo Calvino.
Con Leonard Mazzone.
Distrarsi, rilassarsi, mostrarsi per quel che si è (o che si crede di essere), lasciarsi andare: sono i principali modi d’essere oggi associati alla leggerezza, una delle qualità intellettuali che Italo Calvino riteneva a rischio di estinzione. A differenza di quanto auspicava Calvino, però, queste declinazioni contemporanee della leggerezza sembrano rigettare quel faticoso lavoro su noi stessi che l’autore delle Lezioni americane riteneva imprescindibile per “spiccare il volo”. Viviamo in un’epoca che è stata capace di trasformare le più auto-indulgenti ed evasive forme di leggerezza in un sinonimo di liberazione. Tranne eccezioni più uniche che rare, tuttavia, nessuna teoria dell’emancipazione e nessuna prassi storica che vi si sia richiamata ha mai preteso di negare la gravosità del proprio compito. Davvero, dunque, ogni liberazione individuale può o dovrebbe essere considerata come un sinonimo di emancipazione? Per quanto inattuali, le parole di Paul Valéry sembrano ribellarsi alla condanna di anacronismo che dovrebbero scontare, se mai ci rassegnassimo a dare una risposta affermativa: il faut être léger comme l’oiseau et non comme la plume.