Nell’ambito del progetto Polvere la compagnia teatrale PEM (Potenziali Evocati Multimediali) mette in scena uno studio site specific pensato per il Polo del ‘900 dello spettacolo Sette a Tebe, tratto dalla tragedia Sette contro Tebe di Eschilo, regia di Gabriele Vacis.
INGRESSO LIBERO FINO AD ESAURIMENTO POSTI. PRENOTAZIONE CONSIGLIATA QUI.
Dopo il 6 ottobre, dopo l’invasione russa, come dopo l’8 settembre, chi considerava il vicino suo fratello si trova a fare una scelta obbligata: resistere e lottare, oppure cedere e accettare la violenza della sorte e delle sue pedine. La scelta non considera la pietà, ignora la nostra origine e dimentica una possibilità, l’unica vera alternativa al sangue: la cultura.
I sette a Tebe di Eschilo racconta di quel tempo sospeso che viene prima del massacro: un velo nero si stende su tutti, uomini e donne, deboli e potenti, un velo nero che ci rende uguali. Finalmente fratelli, di fronte alla morte che si affaccia.
L’11 dicembre alle ore 19, al Polo del ‘900, uno studio site – specific per andare ad indagare le ragioni. Partiremo da lì, da una storia di 2500 anni fa e forse più fino ad arrivare ad oggi, a Gaza. Non le motivazioni politiche, non le pretese degli uni o degli altri popoli, ma il perché originale: perché la guerra? Ci sembra l’unica attività reale, possibile per non diventare preda delle chiacchiere dei salotti televisivi o essere sbattuti da una parte e dall’altra dalla violenza e dai dati. Per non rimanere estranei, distanti, ben difesi dai turbamenti. Perché si diventi consapevoli, e quindi coinvolti, esistono tre maniere: narrare, cantare, pregare. Sono queste le sole cose che ha senso fare, in attesa del prossimo assalto:
L’acqua si impara dalla sete.
La terra, dagli oceani attraversati.
La pace, dai racconti di battaglia.
La pace, dai racconti di battaglia.
Crediti di produzione: Teatro Olimpico di Vicenza, Artisti Associati Gorizia, Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale, PEM impresa sociale, Fondazione ECM Settimo Torinese.
Evento a cura di: Istituto di studi storici Gaetano Salvemini, Fiorile delle Arti e Culture, Fondazione Vera Nocentini.